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Nuova Renault Espace Initiale Paris: spazio e tecnologia

Tempo di lettura: 3 minuti

Da monovolume a crossover dopo cinque generazioni la Renault Espace non perde la sua inconfondibile anima rivoluzionaria presentandosi sul mercato con un modello dove tecnologia e qualità la fanno da padroni.

Interni: a bordo della nuova Renault Espace Initiale ci si sente come in un salotto di lusso, l’abitacolo è molto accogliente e spazioso, la visibilità è ottima in tutte le direzioni anche quella panoramica offerta dal tetto elettrico. I rivestimenti in pelle nappa pieno fiore brun scuro conferiscono un raffinato piacere al tatto e una comodità ai sedili che sono delle vere e proprie poltrone con infinite regolazioni e funzioni di massaggio integrato. Di grande livello l’impianto sound system della Bose con i suoi 12 altoparlanti.

Al posteriore lo spazio è tanto se si viaggia in cinque, mentre se si viaggia in sette è necessario ridurre leggermente la distanza tra le sedute. La funzione di abbattimento dei sedili è completamente automatica e azionabile con un semplice gesto sia dal bagagliaio che dal posto di guida.
Il cruscotto è rappresentato da un display di contenute dimensioni in quanto le maggiori informazioni sono visualizzabili nel mega schermo verticale stile i-pad di facile lettura integrato nel tunnel centrale dove oltre ai comandi dell’aria condizionata troviamo la curiosa leva del cambio che ricorda molto la cloche di un aereo.

Esterni: nonostante la sua imponenza data dai suoi 4,85 m le linee della nuova Renault Espace sono fluide e particolarmente accattivanti. La linea di cintura alta, il parabrezza molto inclinato e lo spoiler prominente conferiscono alla vettura un aspetto filante e aerodinamico.  Il badge Initiale Paris, le cromature e i cerchi grintosi da 19 pollici evidenziano invece il carattere di questa vettura, come i fari Pure Vision con tecnologia rigorosamente a led.

Motori: convincenti tutte le motorizzazioni che sembrano tagliati su misura per questa Espace: oltre al 1.6 energy dci twin turbo da 160cv con cambio edc sono disponibili altre due unità, una a benzina con un quattro cilindri turbo da 200cv a iniezione diretta e cambio edc doppia frizione a 7 rapporti e l’altra diesel con un quattro cilindri 1.6 turbo a geometria variabile e iniezione Common rail da 130cv coadiuvato da un cambio meccanico a 6 rapporti.

Su strada: a spingere il crossover Renault è il quattro cilindri energy dci 1.6 da 160 cv che grazie alle due turbine e tanta coppia in basso muove con agilità i 1600kg dell’espace senza far rimpiangere motori di cubatura maggiore. I controlli elettronici integrati sono il vero punto forte della Initiale , come le quattro ruote sterzanti che conferiscono un nuovo piacere di guida e una maggiore manovrabilità sopratutto alle velocitá inferiori ai 60kmh. In questo caso infatti le ruote posteriori girano in senso opposto a quelle anteriori facilitando non poco le manovre strette e i parcheggi sia manuali che assistiti dal dispositivo easy park assist.
Il piacere di guida è controllato dal sistema Renault multi-sense che gestisce e armonizza tutte le tecnologie disponibili sulla vettura, dallo sterzo, al cambio, al controllo delle sospensioni ai freni fino alla sonorità del motore o alla regolazione delle luci interne a seconda se si sceglie la modalità Eco o Confort oppure Sport.
Il cambio edc a doppia frizione è dolce e preciso e tiene a bada molto bene i consumi che nella versione utilizzata per il test in modalità Eco sono rimasti sempre al di sotto dei 6,7 l/100km.

Leopoldo De Fazio

marco lasala

Credo di esser nato per comunicare la mia passione per i motori: i miei primi passi li ho mossi.. su di un kart!!! Mi sono laureato in Economia e Commercio (indirizzo Marketing), ma ho iniziato a fare il giornalista da quando avevo poco più di 20 anni, scrivendo per quotidiani nazionali e riviste estere. Oggi collaboro con diverse testate specializzate nell’universo automotive, provo auto e moto, descrivo le mie sensazioni di guida, cerco di emozionare i lettori. Sono un competitivo, amo salire sul gradino più alto del podio, sono convinto che il pericolo più grande sia frenare, piuttosto che affrontare una curva a gas aperto! Il mondo dei motori è in continua evoluzione, l’elettrificato macina chilometri, ma… nella mia mente la melodia di un V12 a 8.000 giri non svanirà mai!

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