Come ha rivelato lo stesso Davide Giugliano, per un pilota esser sostituito non è il massimo, ma il sapere che sulla sua moto siede un pilota del calibro di Troy Bayliss lo conforta e lo riempie di orgoglio.
L’highside è una bestia nera per i piloti e Davide Giugliano ammette chiaramente che già al momento della caduta sapeva che le conseguenze dell’impatto non erano trascurabili.
Certo sarebbe potuto andare diversamente, la frattura alle vertebre L1 ed L2 non è cosa da poco, complice anche la frattura all’ultima delle dorsali, la D12, impone un riposo assoluto.
Davide Giugliano rivela come la presenza dell’airbag della tuta abbia limitato ulteriori fratture vertebrali, ma il cammino per un perfetto recupero resta ancora duro e lungo.
Il suo rientro è previsto per Imola anche se i piloti oramai ci hanno abituato a cose che per noi umani sono ancora impossibili: in bocca al lupo Davide !