Citroen C4 Aircross
Istituito nel 1995, uno degli ultimi in ordine di tempo, il Parco del Monte Cucco comprende i comuni di Costacciaro, Fossato di Vico, Sigillo e di Scheggia Pascelupo.
L’area è incisa sul versante orientale da spettacolari valloni rocciosi ricchi di boschi, come la Valle delle Prigioni e la gola del Riofreddo. Tutto il complesso montuoso è caratterizzato da stratificazioni calcaree di origine sedimentaria marina. Cime aguzze si alternano a dolci pendii e a forre profonde. Molte le grotte originatesi a seguito di eventi geologici.
La più spettacolare è senza dubbio la cosidetta grotta di Monte Cucco che con i suoi 30 chilometri di gallerie e con una profondità di 922 metri, è uno dei sistemi sottorranei di grotte più importanti d’europa.
Il Monte Cucco è anche il parco dove vivono il lupo e l’aquila reale.
Un parco caratterizzato da numerosi eremi benedettini e soprattutto da piccoli borghi fortificati, ricchi di storia che conservano ancora oggi il fascino del medioevo.
La conformazione geologica, la flora, la fauna e la selvaggia bellezza del parco sono tali da permettere tutto l’anno svariate attività all’aria aperta come l’escursionismo tra i 120 chilometri dei sentieri, l’attività speleologica, il volo libero, lo sci da fondo, la pesca sportiva, il torrentismo e infine il tracking a cavallo e in mountain bike.
Con la nostra Citroën C4 Aircross affrontiamo i 9 chilometri di strada asfaltata, che dai 500 metri di Sigillo ci portano ai 1135 metri del Piano delle Macinare, in Val di Ranco, pianoro carsico ricco di prati e maestosi faggi, scenario ideale per escursioni.
Qui il panorama è davverso spettacolare, con tutte le cime che sembrano abbracciare il Monte Cucco e la sottostante valle percorsa dalla via Flaminia sembra toccarsi con un dito.
Ripercorriamo la stessa strada per raggiungere al più presto la statale Flaminia, la SS3. Attraversiamo l’abitato di Costacciaro e prima di giungere a Scheggia svoltiamo a destra per dirigerci nel versante settentrionale del parco, al confine con le Marche.
La provinciale 360 che stiamo percorrendo si snoda sul fianco sinistro del fiume Sentino.
E sul lato sinistro della strada si può notare l’imponente massiccio del Monte Catria. Il panorama anche qui è davvero imponente.
Numerosi sentieri permettono di raggiungere il versante settentrionale del Parco del Monte Cucco e di spingersi sino a raggiungere il Monte Strega, posto già in territorio marchigino tra le provincie di Ancona e Pesaro Urbino.