Poi il comasco è riuscito a passare al secondo posto portandosi al cambio pilota con circa sedici secondi pagati al tre volte vincitore di Le Mans. Quest’ultimo ha ceduto la R8 LMS al giovanissimo Alessandro Cicognani che ha subito capito che malgrado il margine avrebbe dovuto usare le unghie per aggrapparsi al primo posto contro la rimonta dell’esperto Paolo Ruberti, subentrato a Cordoni sulla 911 GT3R. Ruberti si è portato sempre più sotto al romagnolo, che ha sì tagliato il traguardo primo sotto la bandiera scacchi, ma in realtà mezzo secondo dietro al rivale in classifica assoluta perché ha dovuto scontare una manciata di decimi di penalità per rientro in pista impercettibilmente anticipato dopo il cambio-pilota obbligatorio. Terza ha concluso l’altra R8 LMS.
La situazione si è capovolta in Gara 2, con una penalità per un cambio-pilota ancora destinata ad essere decisiva. Ruberti e la Porsche sono andati in fuga dalla pole position, ma dopo cinque passaggi tre giri di safety-car (necessari per rimuovere la pista da due vetture GT4 insabbiate) hanno cancellato il margine della 911 GT3R, con le carte rimescolate questa volta a favore delle Audi. Ruberti è rientrato ai box con un pugno di secondi su Bonanomi ed una decina su un convincente Cicognani, ma rientrando in pista davanti alle R8 LMS la Porsche ha anticipato troppo le operazioni, trovandosi quindi a dover aggiungere al proprio risultato cronometrico una penalità di 3″807. Sonvico e Capello, rientrati alle spalle del leader hanno ben presto riagganciato la vettura del gentleman-driver Cordoni, e lo hanno poi virtualmente superato senza nemmeno bisogno di sorpassarlo (data la penalità), almeno fino al penultimo giro quando una foratura costringeva Capello ad alzare bandiera bianca riconsegnando a Cordoni il secondo posto.