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Scandalo in Europa, l’elettrico è un flop e manda il mercato in ginocchio: tagli a pioggia o addirittura chiusure

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Davide Russo
Tempo di lettura: 2 minuti

Nel Vecchio Continente continuano i problemi legati alla transizione green. Scopriamo perché l’elettrico non vende, in particolar modo in Italia.

Perché un italiano cresciuto a pane e odore di benzina dovrebbe investire tanti soldi per sperimentare la tecnologia elettrica? Ecco, il primo problema è che per un purista sarebbe un esperimento e molti, dopo aver provato una EV, decidono di fare un rapido passo indietro. Già l’assenza di sound per molte categorie di veicoli rappresenta un enorme problema. Un sano di mente che non ha sposato gli ideali della piccola Greta, oggi diventata grande, non prenderebbe mai in considerazione l’acquisto di una sportiva 100% elettrica. Questione di piacere di guida, di peso da balena e principi contrari alla sportività stessa.

I danni dell’elettrico – Reportmotori.it

Le auto elettriche non sono diventate economiche con il passare degli anni, salvo incentivi che stanno dopando il car market per un breve periodo dell’anno, per di più mettono una clamorosa ansia da prestazione. Mancando una fitta rete di colonnine di ricarica rappresentano un serissimo problema nella vita di tutti i giorni sulle lunghe percorrenze. Si tratta di veicoli che possono avere lo stesso appeal di una vuota domenica pomeriggio d’inverno senza gare alla TV.

I danni dell’elettrico

Sono i burocrati di Bruxelles a spingere una tecnologia che ha scelto un pessimo momento storico per imporsi. Con una crisi enorme in atto gli europei sono costretti a pensare alle priorità e le EV non lo saranno mai per chi ha guidato auto con motori V6, V8 per non parlare dei V12. Le Case costruttrici che si sono lanciate con estremo ottimismo in questa tecnologia stanno pagano un grande buco nei bilanci. Stellantis, Volkswagen e altri major che pensavano di poter sfidare i colossi cinesi si sono trovati con fatturati a ribasso, operai licenziati o in cassa integrazione.

Ford corre ai ripari con altri richiami (Ansa) Reportmotori.it

Il panorama industriale europeo è in affanno. Northvolt è l’emblema del fallimento green europeo. Con un passivo clamoroso di 5,8 miliardi di euro, l’azienda impiantata nel Nord Europa ha cancellato l’impianto di Borlänge in Svezia, ha messo in pausa il progetto tedesco Northvolt Zwei e non riesce a chiudere il ramp-up della sede principale di Skellefteå. Italvolt è un progetto ufficialmente cancellato. ACC: joint-venture tra Stellantis, Mercedes e TotalEnergies si è fermata. Ford ha avuto una riduzione del 40% delle dimensioni della propria fabbrica di batterie. AMTE Power, nel Regno Unito, scomparso dai radar e poi cancellato. Sono tante le realtà che non hanno tenuto fede ai proclami green della Commissione europea.