I cartelli sono già pronti, bruttissima sorpresa al distributore di benzina dopo Natale: anni di risparmi andranno in fumo - reportmotori
Brutta sorpresa al distributore di benzina, si inizierà già dopo Natale. Costerà tantissimo agli italiani.
Come ben sanno gli automobilisti, le spese legate alla propria vettura non si esauriscono con il prezzo d’acquisto e le rati mensili del finanziamento. I costi di manitenimento pesano altrettanto sui bilanci delle famiglie, dal bollo all’assicurazione, sino alle eventuali spese di riparazione.Tra questi uno di quelle più consistenti è certamente la spesa per il carburante. Il livello dei prezzi di diesel e benzina ha raggiunto livelli piuttosto importanti, anche in virtù del complicato scenario internazionale in cui viviamo, e ha allarmato non poco gli automobilisti, che si trovano a dovere pagare un conto sempre più salato al distributore.
Sfortunatamente sembra che le cose siano destinate a peggiorare nelle prossime settimane nel nostro paese. Il ricaro toccherà una grande fetta di automobilisti, i tanti che si affidano ai veicoli diesel. Sino ad ora, queste auto hanno goduto di una grande convenienza dal punto di vista dei consumi (soprattutto sulle lunghe distanze, non a caso è utilizzatissimo nel settore dei trasporti), ma il vantaggio economico di questa motorizzazione sta per venire praticamente annullato nelle prossime settimane.
Molta della convenienza del diesel era dovuta all’accisa di questo carburante, inferiore a quella prevista per la benzina. Questo però sta per cambiare: il governo ha infatti da tempo annunciato, in linea con quelle che sono le direttive dell’UE, la decisione di allineare le due tasse, aumentando quella del diesel e riducendo di conseguenza quella del diesel. Questo processo, che inizialmente doveva svolgersi nell’arco di cinque anni, verrà attuato già con questa legge di bilancio e diventerà operativo nel 2026.
L’accisa del gasolio tra qualche settimana aumenterà di 4.05 centesimi a litro, una operazione che sulla lunga distanza peserà moltissimo su chi usa questo tipo di motorizzazioni, soprattutto se si trovano a dover fare il pieno di frequente. Si parla di una cifra che può arrivare a superare di gran lunga i 50 euro l’anno, tutti sulle spalle dei cittadini. Per lo stato, invece, è una manna dal cielo: pur considerando alcune esenzioni (come tassisti e alcune categorie di autotrasportatori) la misura porterà, si stima, oltre 450 milioni di euro nelle tasche del governo.