Audi ha venduto una storica azienda italiana, ora è di una società americana: perdiamo un'altra eccellenza assoluta - reportmotori
Audi, la storica azienda italiana è in vendita: adesso è di una società americana. Che smacco, l’Europa perde un’altra eccellenza assoluta.
Una storica azienda italiana che era sotto il controllo di Audi (a sua volta parte dell’universo Volkswagen, come un altro colosso italiano, Lamborghini) si appresta a passare di mano: adesso è di una società statunitense. L’Europa e l’Italia perdono un altro pilastro della sua grande tradizione in fatto di motori.
Quando si tratta di design e ingegneria in ambito motoristico, Italdesign non può che essere uno dei primi nomi a venire in mente, artefice di alcuni dei veicoli più originali, caratteristici e iconici della storia dei motori. Ha collaborato con alcune delle più grandi aziende del settore alla realizzazione dei loro modelli, questa volta però è finita al centro delle cronache per le sue vicende societarie.
Audi è pronta a cedere l’azienda italiana Italdesign, storica società torinese ( è stata fondata negli anni ‘60 dal leggendario Giorgetto Giugiaro) ormai da tempo sotto il controllo del gruppo. E’ ufficiale infatti il passaggio dell’azienda a UST, società californiana di proprietà indiana che si occupa di informatica e digitale, che acquista la maggioranza delle azioni. L’accordo è stato concluso dopo mesi di trattativa, e fa parte di una strategia più ad ampio raggio che punta a portare vantaggi a tutte le parti coinvolte, come si legge sul portale Quattroruote.
UST dovrebbe ampliare la propria rete e il proprio portafoglio, e Italdesign dovrebbe avere un approccio ancora più orientato al mercato internazionale, continuando comunque il sentiero percorso sino ad ora. In questo senso continuerà comunque la alleanza tra il gruppo Volkswagen e Italdesign: Audi dovrebbe rimanere un partner anche in futuro, e Lamborghini, “società madre” sotto cui era stato posizionato il marchio, continuerà comunque ad essere nell’azionariato. Italdesign guarda al futuro dunque, ma senza dimenticare il passato.
Come spesso avviene nel caso di queste operazioni, però, la notizia non è stata accolta positivamente da parte non soltanto di parte dei lavoratori, che guardano con apprensione alla novità e ai risvolti futuri, ma anche dell’opinione pubblica. L’Europa e l’Italia, di fatto, perdono un altro colosso dell’automotive, purtroppo non una rarità di questi tempi. Un segno di come lo scenario sia profondamente cambiato rispetto a qualche tempo fa.