Hanno già informato i clienti, l'azienda di car sharing cessa l'attività dal 18 dicembre: nessun rimborso previsto (reportmotori.it)
Il car sharing sta avendo successo in questi anni, ma ora una nota azienda dovrà chiudere prima del previsto.
Nel momento in cui sembrava necessario il passaggio a una mobilità interna nelle grandi città che fosse legata al concetto di “sharing”, ora le cose stanno cambiando. Sono diversi i Comuni che stanno dicendo addio a questo sistema, considerando anche come siano ormai moltissimi coloro che hanno dovuto fare i conti con alcune modifiche regolamentari.
Infatti il Codice della Strada è diventato molto più severo nei confronti dei monopattini, con il Comune di Firenze che infatti ha deciso di bloccare questo sistema di sharing dalla primavera 2026. Non mancano anche le difficoltà legate alle automobili, con questo sistema che naturalmente è molto richiesto nelle grandi città.
Da tanti anni è Milano a essere il centro nevralgico della nuova mobilità italiana. Per questo motivo si è deciso di puntare moltissimo sul car sharing, ma ora arriva una notizia che lascia tutti quanti senza parole, con il marchio Zity che sta per sospendere il proprio servizio a Milano, con le dinamiche che lasciano abbastanza perplessi.
Zity ha infatti confermato come dal 18 dicembre il suo servizio non sarà più operativo, anche se la società sottolinea come si tratti di un semplice arrivederci e non di un addio totale. Il problema è che ci sarà modo di utilizzare questo sistema solo fino alle 23.59 del 17 dicembre, ma chi avrà ancora un credito residuo non lo avrà indietro.
Il sistema farà parte nel prossimo futuro a “Mobilize Share”, il quale invece avrà modo di essere ancora utilizzato in quel di Milano. Si tratta di un cambiamento importante, anche perché dal 2022, anno in cui il servizio è diventato fruibile nel capoluogo lombardo, sono più di 136 mila le persone che hanno deciso di utilizzarlo.
La motivazione che ha portato alla sospensione però per il momento è legata prettamente al lato economico. Le valutazioni interne della società hanno portato a un’innovazione delle operazioni future, in modo tale da poter essere sostenibili non solo da un punto di vista ambientale, ma anche per quanto riguarda l’aspetto economico. Assosharing sottolinea comunque come questo addio debba essere da monito, perché ogni veicolo genera perdite per 400 euro al mese, dunque diventa necessario un aiuto da parte delle istituzioni.