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La Lancia che poteva rivaleggiare con Rolls Royce: eleganza allo stato puro, questa qui è una delle ultime prodotte

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Davide Russo
Tempo di lettura: 2 minuti

In passato la Lancia ha prodotto delle auto sensazionali che non avevano nulla da invidiare alle vetture lussuose inglese. Un esemplare è finito all’asta.

Le nuove generazioni non possono ricordare la straordinaria immagine del marchio Lancia. Quando passava una vettura torinese si giravano molte teste. Quando vinceva il costruttore italiano nei rally si sentivano le lodi in ogni angolo del mondo. Purtroppo oggi la gamma del brand, rientrante nell’universo Stellantis, include solo l’utilitaria Ypsilon. Il nuovo corso potrebbe portare alla nascita di nuove auto prestigiose, ma con la tecnologia elettrica qualsiasi progetto potrebbe diventare un buco nell’acqua.

All’asta una Lancia speciale (media Sotheby’s) Reportmotori.it

La Lancia Aurelia B20 era un chiaro esempio della maestosità italiana. Una gran turismo italiana imbottita di tecnologia all’avanguardia, per gli standard dell’epoca, con performance sensazionali. L’assale posteriore De Dion garantiva una tenuta di strada clamorosa. Era un compromesso tra lusso, con un abitacolo da salone d’antiquariato, e performance, grazie a un poderoso motore V6 da 112 cavalli associato a un cambio manuale a quattro marce.

All’asta la Lancia Aurelia

La vettura ha conquistato molte delle sfide più famose dell’epoca, tra cui Le Mans, Mille Miglia, Rally di Monte Carlo e Targa Florio. Nacque dall’estro di Ghia e venne prodotta da Pininfarina. La Serie 6 si distingueva per i finestrini avvolgibili con deflettori laterali triangolari, la modanatura cromata sul cofano e l’insonorizzazione migliorata. I modelli Aurelia successivi avevano il motore V6 da 2,5 litri, interamente in lega, con carburatore Weber 40 DCL5.

Lancia Aurelia B20 GT Coupé Serie VI del 1957 (media Sotheby’s) Reportmotori.it

Il modello è realizzato con guida a sinistra, mentre il cambio manuale a quattro marce era azionabile da una leva del cambio montata sul piantone dello sterzo. La carrozzeria era rifinita in grigio, mentre gli interni era nei colori bicolor grigio e blu. Spicca un volante in legno e finiture cromate lucide. La vettura in vendita presso la nota Casa d’aste Sotheby’s ha il telaio numero 1646.

Dopo decenni nelle mani di un collezionista romano arrivò nel 1985 a una concessionaria di auto d’epoca della Capitale. Il suo successivo proprietario, anch’egli residente a Roma, ha tenuto la Lancia fino al 2014, quando è stata acquisita dall’attuale proprietario, residente a Milano. Tra gli ultimi esemplari realizzati, la B20 GT Coupé Serie VI del 1957 è un vero emblema del Made In Italy.