Il metano ha un ultimo baluardo: né Volkswagen né Fiat, hanno venduto solo lei (reportmotori.it)
Il metano ormai sta sparendo, ma c’è un marchio che a sorpresa sembra volerci puntare ancora.
Per tanti anni tutti quanti erano convinti che il futuro delle quattro ruote sarebbe stato il metano. In questo modo si sarebbero abbattute le emissioni di CO2 e gli utenti avrebbero avuto modo di poter usufruire di un sistema di eccellente spessore, soprattutto nel momento in cui si parla di auto cittadine.
Non è un caso il fatto che siano state soprattutto le citycar a essere progettate con la presenza del metano, considerando intatti come il loro utilizzo non era di certo per dei lunghi viaggi. Sono ancora tantissimi gli italiani che sono in possesso della Fiat Panda a metano, ma anche la Volkswagen Polo è una delle auto che ha ottenuto il maggiore successo per la categoria.
Oggi però le cose sono molto cambiate, soprattutto per quanto riguarda gli accordi commerciali con altre nazioni. Il metano dunque è sempre meno prodotto, con il mese di ottobre 2025 che in Italia ha registrato solo una vendita, ma non si tratta né del marchio italiano né di quello tedesco.
Una delle aziende che sta cercando di far parlare sempre di più di sé in questi ultimi anni è senza ombra di dubbio la Cirelli. La casa italiana sta dando alla luce una serie di SUV di medio-piccole dimensioni, con la 1 che è una di quelle più interessanti. Siamo di fronte a un modello che si presenta con una lunghezza da 461 cm, una larghezza da 182 cm e un’altezza da 174 cm, il che le permette di essere omologata per ben sette persone.
Tra le varie soluzioni di questa Cirelli 1 c’era anche la variante Metano Cross. Questa presentava al proprio interno un motore 4 cilindri da 1498 di cilindrata e che aveva modo di erogare un massimo di 109 cavalli. Sembra davvero incredibile pensare che sia proprio questa l’unica auto a metano venduta in Italia in tutto il mese di ottobre.
Un cambiamento davvero radicale, per un mercato che da anni sta faticando sempre di più. Nonostante tutto però c’è ancora chi acquista queste auto e soprattutto ci sono delle varianti innovative da marchi in fase di sviluppo e chissà che, dopo aver toccato il fondo, le cose non possano cambiare.