Si abbassano ancora i limiti di velocità, ci sono già i nuovi cartelli stradali per indicarli - reportmotori
I limiti di velocità sono ancora più bassi: i cartelli stradali parlano chiaro. Gli automobilisti rischiano maxi multe.
Il dibattito sui limiti di velocità da mantenere in strada è sempre piuttosto acceso. L’andatura troppo rapida del veicolo continua ad essere una delle principali cause di incidenti, aumenta infatti il rischio di perdere il controllo dell’auto e rende più complicato per l’automobilista evitare eventuali ostacoli. Proprio per questo le normative su questo fronte continuano ad essere sempre più rigide e a punire giustamente in modo molto duro chi viene pizzicato ad avere una guida spericolata e a superare i parametri di sicurezza imposti dalla normativa. Una necessità per aumentare il livello di sicurezza in strada.
Alcuni però, e qui veniamo al punto del dibattito, ritengono che una maggiore flessibilità non andrebbe ad intaccare la sicurezza e ad influire sul numero di incidenti stradali, ovviamente in zone dove questa maggiore elasticità è consentita senza rappresentare un rischio per gli utenti della strada. Proprio in questa direzione vanno alcuni cartelli che sono già iniziati a spuntare sulle strade europee.
In alcuni paesi europei sono infatti spuntati dei cartelli che indicano un limite di velocità cerchiato in verde, rispetto ai soliti cartelli rossi a cui siamo abituati. Questi cartelli, che sono stati messi in via sperimentale, non stanno ad indicare un vero e proprio obbligo di rispettare i parametri, quanto più un consiglio sulla velocità da seguire in quel punto. Attenzione però, a fare fede sono sempre le velocità stabilite per legge.
Prendendo per esempio un tratto cittadino in cui il limite è di 50 Km/h, se si incrocia un cartello verde con scritto 30 vuol dire che 30 Km/h è la velocità consigliata, ma che se si supera quella soglia non si verrà sanzionati. Resta, però, l’obbligo di non superare mai i 50 Km/h che per legge sono il massimo consentito in quel determinato tratto. Un modo, insomma, per garantire una maggiore flessibilità ma allo stesso tempo sensibilizzare i cittadini ad una andatura meno spericolata con un sistema meno rigido rispetto a quello che, per esempio, sta facendo discutere nel nostro paese per quanto riguarda le città 30. Non resta che aspettare e vedere se queste sperimentazioni daranno i frutti sperati e se prima o poi diverranno consuetudine anche in Italia.