Ferrari, Leclerc replica a Elkann (Ansa) Reportmotori.it
In 7 anni in Ferrari i problemi avuti sul bagnato da Charles Leclerc non sono stati risolti. Sono volati gli stracci dopo il nono posto nelle qualifiche.
Continuano i risultati negativi della Ferrari dopo il pessimo weekend in Brasile, concluso con un doppio ritiro nella sfida domenicale. I tecnici, tanto difesi dal presidente John Elkann, non sono riusciti a mettere in pista a Las Vegas, su condizioni di asfalto bagnato, una monoposto all’altezza delle ambizioni dei piloti e della tradizione gloriosa del Cavallino. Bisogna tornare indietro di molti anni per ricordare una Rossa in grado di andare forte con mescole da bagnato.
Dopo il nono posto, davanti a Pierre Gasly in Q3, il monegasco è parso scuro in volto. Ancora una volta Norris e Verstappen si giocheranno la vittoria, mentre per il ferrarista si prevede una gara in salita. Non è andata meglio a Hamilton che, fuori in Q1, scatterà probabilmente dalla pit lane andando a modificare l’assetto in vista del GP.
Charles ha sbagliato nell’ultimo tentativo, ma resta il fatto che la SF-25 è una vettura che si è dimostrata ricca di problemi. Senza grip, il monegasco non è riuscito in un miracoloso tentativo, come portato a termine da Carlos Sainz che scatterà dalla terza casella. Il rendimento del pilota spagnolo su Williams sta crescendo, ma la costante è che in Ferrari ci hanno capito ancora molto poco. I lunghi in staccata tra Curva-12 e Curva-14 di Leclerc sono un chiaro segnale della mancanza di handling della wing car modenese.
“Sul bagnato semplicemente non abbiamo mai il ritmo – ha annunciato Charles ai microfoni di Sky post qualifica – Non so perché. Era sempre uno dei miei più grandi punti di forza nelle categorie giovanili, ma da sette anni che sono qui in Ferrari ho provato a fare di tutto per risolvere il problema. Da quando sono arrivato qui non ho mai più trovato il feeling giusto con la pioggia e questa cosa continua. Ogni volta proviamo delle cose diverse, ma non ho spiegazioni. Inizia a essere un po’ lunga, perché ogni volta che c’è un po’ di pioggia alla fine sappiamo già a cosa aspettarci. Io provo sempre a dimenticarlo e a dare tutto al volante, ma anche oggi non c’era niente da fare”.
“Nell’ultimo giro, quando stavo provando a migliorarmi, non c’era granché di più che potessi fare. Quindi, anche senza l’errore, sarei stato sempre circa un decimo più lento rispetto al mio tempo precedente. Non so se fosse davvero possibile migliorarsi e, quando vedo il distacco dai primi, è veramente difficile da capire”, ha concluso il monegasco che ha dovuto anche tollerare la critica del Presidente della Ferrari che aveva ammonito i piloti, post GP Brasile, di dover parlare meno e concentrarsi più sulla guida.