L'Europa batte Cina e USA: il nuovo carburante lo abbiamo fatto noi, sarà prodotto in un parco europeo (Reportmotori.it)
L’Europa torna protagonista grazie al nuovo carburante locale che promette di ribaltare il futuro della mobilità green
Negli ultimi anni abbiamo assistito a una trasformazione profonda del panorama energetico mondiale, una corsa fatta di investimenti, nuove tecnologie e progetti che fino a poco tempo fa sembravano fantascienza.
L’Europa, spesso considerata meno aggressiva rispetto ai colossi USA e Cina, ha più volte dato l’impressione di inseguire anziché guidare la transizione. Questa volta però arriva una notizia capace di ribaltare la percezione e di rimettere nuovamente il Vecchio Continente al centro della partita.
Proprio nei giorni scorsi è emersa una novità destinata a far discutere, soprattutto perché potrebbe cambiare gli equilibri futuri della mobilità e della produzione energetica.
In Belgio sta infatti nascendo il primo parco solare al mondo progettato per produrre idrogeno verde in maniera integrata. Non si tratta di un semplice impianto fotovoltaico, né di un tradizionale elettrolizzatore: qui la tecnologia permette di trasformare direttamente la luce solare in idrogeno, con pannelli che generano il gas senza grandi infrastrutture aggiuntive.
È un salto concettuale, oltre che tecnologico, perché introduce un modello di produzione decentrato, scalabile e potenzialmente rivoluzionario.
La base del progetto è l’adozione di moduli solari “ibridi” capaci di catturare l’umidità presente nell’aria e convertirla in idrogeno verde attraverso un processo semplice e a basso impatto. L’impianto iniziale avrà dimensioni contenute, ma è stato pensato per crescere rapidamente negli anni successivi.
La capacità di produrre idrogeno direttamente dal sole, senza dipendere dalle oscillazioni della rete elettrica, apre scenari completamente nuovi in termini di efficienza e indipendenza energetica.
Per la mobilità del futuro questa è una notizia tutt’altro che marginale. L’idrogeno verde rappresenta uno dei carburanti più promettenti per i veicoli di nuova generazione, soprattutto per segmenti dove la batteria non è la soluzione ideale, come i mezzi pesanti, le flotte commerciali o le auto a lunga percorrenza.
Se oggi l’Europa importa buona parte delle tecnologie e dei materiali critici legati alla transizione energetica, un impianto innovativo come quello belga potrebbe spostare l’ago della bilancia.
Avere un vettore energetico prodotto in casa, pulito e competitivo significa ridurre la dipendenza dall’estero, contenere i costi, creare una filiera continentale e permettere ai costruttori europei di competere ad armi pari con Stati Uniti e Cina.
Mentre i due giganti investono da anni in megafabbriche e infrastrutture dedicate all’idrogeno, l’Europa pone un primo mattone concreto nel suo percorso verso un carburante zero emissioni prodotto localmente.