Marco Melandri e Valentino Rossi in conferenza stampa (ANSA) - Reportmotori.it
Marco Melandri non ha mai avuto un rapporto facile con Valentino Rossi, ed è tornato ad attaccare su un tasto molto dolente. Andiamo a scoprire i dettagli su una storia che tiene ancora banco.
La MotoGP si avvia verso il gran finale di Valencia, che chiuderà una stagione 2025 del tutto dominata da Marc Marquez. Esattamente 10 anni fa, sul tracciato spagnolo, andò in scena uno dei finali più discussi della storia della top class, forse il più intriso di veleni in assoluto. Jorge Lorenzo, nel 2015, portò a casa il suo quinto ed ultimo titolo mondiale, vincendo la tappa conclusiva e superando così Valentino Rossi, il quale aveva condotto la classifica iridata sin dal primo round.
Il destino di quel mondiale si decise pochi giorni prima in Malesia, quando Valentino Rossi stesso e Marquez vennero a contatto, a seguito dell’ormai celeberrimo calcetto del “Dottore” al nativo di Cervera. All’epoca, la direzione gara non decise di squalificare il pilota di Tavullia, come reclamato da Lorenzo, ma di penalizzarlo per la tappa finale di Valencia con una partenza dal fondo della griglia. Su quanto accadde nel 2015 si sono scritti fiumi di inchiostro e pronunciati fiumi di parole, ed è stato Marco Melandri a dare una propria lettura di ciò che accadde realmente ormai 10 anni fa.
Nel corso di un’intervista riportata dal sito web “MotoSan“, Marco Melandri è tornato sullo scottante tema del contatto di Sepang 2015 tra Valentino Rossi e Marc Marquez: “Sarebbe facile capire come sia andata realmente, visto che la direzione di gara, la federazione internazionale ed il TAS, ovvero gli arbitri indipendenti di questo sport, hanno detto che l’errore è stato di Valentino Rossi, perché è stato penalizzato. Il problema è che né la televisione, né i siti web, né i giornali hanno riportato questa notizia“.
Melandri ha poi calcato la mano: “Nessuno si è realmente impegnato per sottolineare questo aspetto, tutti si sono dedicati a martirizzare ciò che Valentino Rossi ha fatto durante la prima parte della gara. Quello che sto dicendo è che si tende a giudicare in base alle simpatie, ma non sulla base di fatti reali. Dunque, non dico che la mia idea sia legge assoluta, ma la realtà è che chi gestisce questo sport ha deciso la stessa cosa, ma nessuno lo ha mai segnalato, si è preferito dare spazio ad altro“.