Fino a 900 euro di multa con la nuova legge, non sanno più come vietare questi parcheggi: è peggio della seconda fila - reportmotori.it (foto Ansa)
Il divieto di sosta è una delle infrazioni stradali maggiormente sanzionate in Italia. Per chi parcheggia in questi stalli, la sanzione è stata aumentata con il rischio di incappare anche in una denuncia penale
Nei primi nove mesi del 2025, gli enti locali hanno incassato 1,25 miliardi di euro da sanzioni stradali. A certificarlo è un’indagine del Codacons nella quale sono stati riportati i proventi delle violazioni al Codice della Strada su base regionale e comunale.
Tra le infrazioni stradali maggiormente sanzionate rientra il divieto di sosta, una vera e propria piaga soprattutto nelle grandi città dove la difficoltà di trovare parcheggio hanno reso inevitabili la doppia fila o altre strategie di sosta non consentite. L’articolo 158 del Codice della Strada riconosce complessivamente 23 divieti di sosta e fermata con multe che prevedono un importo standard da 41 a 168 euro, valori che possono aumentare in base alla gravità dell’infrazione.
Ben più alta è la sanzione prevista per una tipologia di divieto di sosta che oltre a rappresentare una violazione del Codice della Strada rappresenta una vera e propria usurpazione dei diritti altrui. Una pratica odiosa che il legislatore ha deciso di punire inasprendo ulteriormente le sanzioni previste.
Ci riferiamo ai parcheggi negli stalli riservati ai disabili, contraddistinti dall’apposita segnaletica orizzontale e dai cartelli di divieto che non si può dire certo che non siano riconoscibili. Con l’entrata in vigore del nuovo Codice della Strada avvenuta un anno fa (il 14 dicembre 2024) chi parcheggia nel posto riservato al veicolo di una persona con disabilità senza averne diritto può incorrere in una multa di importo raddoppiato rispetto a quanto stabilito dalla normativa precedente.
Le nuove sanzioni, in particolare, prevedono:
Precedentemente l’articolo 158 comma 4-bis del Codice della Strada prevedeva sanzioni per queste violazioni da 80 a 328 euro per ciclomotori e motoveicoli e da 165 a 660 euro per tutti gli altri mezzi.
Attenzione, perché ad essere sanzionata con la multa non è solo la sosta o la fermata nei posti riservati ai disabili ma anche le stesse fattispecie in corrispondenza degli scivoli, dei marciapiedi e delle rampe di transito utilizzati dai veicoli che trasportano un disabili e dotati dall’apposito contrassegno di riconoscimento.
Il parcheggio non consentito nel posto riservato ai disabili prevede, infine, la decurtazione fino a sei punti dalla patente oltre alla possibilità di incorrere anche in una denuncia penale se la sosta non consentita si configura come violenza privata nei confronti del disabile impossibilitato ad esercitare un suo diritto sancito dalla legge. Un’interpretazione quest’ultima confermata da una sentenza della Corte di Cassazione e che prevede nei casi più gravi la reclusione fino a quattro anni.