Autobus - Reportmotori.it
La Cina continua a far parlare di sé nel settore della mobilità, ed ora c’è una novità che fa discutere anche per quanto riguarda gli autobus. Ecco la scoperta che fa riflettere.
Il commercio di mezzi di trasporto cinesi continua a far parlare di sé in territorio europeo, e non si limita solamente alle automobili. Infatti, in Norvegia sono in circolazione dei bus prodotti dalla cinese Yutong, e nel corso degli ultimi giorni, è stato sollevato un caso che non può lasciare tranquilli, a causa di rischi legati alla sicurezza informatica.
I veicoli, al giorno d’oggi, sono sempre più connessi tra loro, ed è per tale ragione che la sicurezza informatica debba essere sempre tenuta d’occhio, anche nei trasporti pubblici. La società di Oslo, la Ruter, durate la scorsa estate ha avviato dei test su due bus elettrici, uno prodotto dalla olandese VDL e l’altro dalla sopracitata Yutong. L’obiettivo era quello di valutare eventuali rischi legati alla sicurezza informatica, e dal test sono emerse delle verità inquietanti. Il produttore cinese, infatti, nasconde alcuni aspetti da analizzare nel dettaglio.
L’autobus olandese, messo a punto dalla VDL, non ha presentato alcun tipo di anomalia nel corso del test, mentre quello cinese Yutong presenta una scheda sim che permetteva al produttore di avere accesso da remoto agli aggiornamenti software, così come alla diagnostica ed al controllo della batteria. La Ruter ha fatto sapere che il produttore, almeno sulla carta, avrebbe così la possibilità di fermare e rendere del tutto inutilizzabile l’autobus, e la cosa è molto preoccupante.
Al momento, la Ruter ha detto di non aver trovato evidenze di attività illecite da parte del produttore, ma c’è comunque preoccupazione. Queste le parole di Arild Tjomsland, il consulente speciale che ha contribuito ai test svolti l’estate scorsa: “L’autobus avrebbe potuto essere spento, fermato in qualsiasi momento, così come ricevere aggiornamenti che avrebbero potuto distruggere la tecnologia di cui ha bisogno per poter funzionare“.