Auto elettrica in mostra - Reportmotori.it
L’Europa ha scelto di spingere nella direzione delle auto elettriche in questi ultimi anni, ma tutto potrebbe cambiare. Il Green Deal ha deluso ed ora è in programma una modifica.
Il mercato dell’auto elettrica non ha conquistato la popolazione, e l’Italia è uno dei paesi nei quali le BEV faticano maggiormente. Secondo gli ultimi dati, la quota di mercato dei veicoli ad emissioni zero è solo del 5,8%, con uno scarsissimo aumento rispetto al passato più recente che è stato registrato nel 2025. In poche parole, agli italiani piace e tanto il motore termico, e c’è un modesto interesse per l’ibrido, ma del full electric neanche a parlarne.
Il 15 di ottobre prossimo scatteranno gli incentivi statali, che promettono sconti sino ad 11.000 euro per l’acquisto di un’auto elettrica, un’occasione interessante per capire se questo mercato potrà subire una scossa. Nel frattempo, si torna a parlare di possibili modifiche al Green Deal europeo, con l’Italia che è impegnata in prima fila per far saltare il ban ai veicoli termici previsto per il 2035. Ora pare che qualcosa si stia realmente muovendo, e manca sempre meno ad una decisione definitiva.
In occasione di un recente intervento in Parlamento, il Ministro delle Imprese ed il Made in Italy, Adolfo Urso, ha sottolineato il ruolo centrale avuto dall’Italia, e l’importanza dell’unione con la Germania, che ha portato a risultati concreti. L’Europa parrebbe pronta a rivedere il Green Deal, ed è probabile che anche l’obbligo di produrre e vendere solo auto elettriche a partire dal 2035 vada a decadere, magari aprendo ai carburanti sintetici.
Urso ha così affermato: “L’Italia, prima sola contro tutti, ha costruito una maggioranza in Europa per rivedere le follie del Green Deal. Per noi è stata una dura battaglia, ma ci siamo riusciti. Noi e la Germania, insieme, abbiamo dato un pesante contributo per rivedere il Green Deal. Non ci saranno più le supermulte da 7 miliardi di euro che sarebbero scattate dal primo di gennaio prossimo, che avrebbero portato al collasso dell’economia“.
Inoltre, Urso ha difeso l’operato di Stellantis, sostenendo che il gruppo si stia comportando meglio rispetto a tanti concorrenti: “A differenza di quanto sia accaduto nel resto d’Europa, Stellantis si è impegnato a mantenere tutti gli stabilimenti aperti e non licenzia alcun operaio in questa fase“. Vedremo se la produzione di auto riuscirà a risalire in futuro dopo il quadro drammatico che si è visto quest’anno.