Ferrari a prezzo di saldo - Reportmotori.it
La Ferrari può diventare più accessibile di un’auto a ruote alte? In questo caso l’acquirente appassionato del Cavallino ha fatto l’affare della vita.
Comprare una Ferrari è sempre più un affare per pochi. Servono una quantità impressionanti di soldi per accaparrarsi un modello e c’è il rischio di ritrovarsi a gestire un pozzo senza fondo. Per questo motivo ne vediamo sempre meno in giro, almeno in Italia. All’estero l’economia e il mercato girano in un altro modo, e diverse proposte del Cavallino possono rappresentare un affare.
La Casa modenese ha costruito la sua fama sull’esclusività, ma non tutti i veicoli usciti dalle factory di Maranello hanno mantenuto una quotazioni proibitiva (e per fortuna) sul mercato. Negli Stati Uniti, ad esempio, c’è una tendenza a trovare supercar a prezzo di saldo. C’è chi è riuscito ad acquistare una Ferrari 348 Spider del 1994 per soli 53.000 dollari (poco più di 45.000 euro).
Una 348 Spider di 30 anni fa, alle nostre latitudini, difficilmente la troverete a meno di 85.000 euro. La biposto arrivò nel 1993 con un potente V8 longitudinale da 3,4 litri sotto al cofano, in grado di sprigionare 312 cavalli e 300 Nm di coppia, associato a un cambio manuale a cinque marce. Lo stile della 348 differiva dai modelli usciti in precedenza, riprendendo alcuni elementi dalla Testarossa come le prese d’aria laterali e le strisce e i fanali posteriori rettangolari.
L’ultima generazione delle Ferrari V8 analogiche prima dell’era elettronica ha segnato un’epoca. Il designer Leonardo Fioravanti, conosciuto per dei capolavori come la F40, Daytona, 512 Berlinetta Boxer, 288 GTO, mise la sua forma. La 348 vantava un sistema di gestione motore a doppio computer con due centraline Bosch Motronic, freni antibloccaggio a doppia ridondanza e sistemi di aria condizionata e riscaldamento con autodiagnosi. Negli anni ’90 era il massimo e le sue quotazioni erano da capogiro.
L’esemplare venduto, con il tradizionale Rosso Corsa con interni in pelle color cuoio, aveva percorso appena 40.000 chilometri, ma aveva maturato un problema. Nel 2010 c’era stata una richiesta di risarcimento superiore ai 50.000 dollari per un incidente avvenuto nel 2001 per un’avaria elettrica. Per il resto la vettura modenese non ha difetti. Si tratta di un emblema del Made In Italy che negli Stati Uniti si riesce a trovare al costo di un SUV medio in Italia.