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La BYD è in costante crescita, ed è ormai un marchio molto popolare anche dalle nostre parti. Oggi vi sveleremo il motivo per cui le sue auto sono economiche in relazione a ciò che offrono.
Sono anni difficili per il mercato delle quattro ruote, specialmente per i grandi e storici costruttori, soprattutto europei e statunitensi. La nuova frontiera dell’automotive è la Cina, un paese in cui sono presenti addirittura 130 marchi. La BYD è senza dubbio uno dei più potenti, e vende oltre 5 milioni di auto ogni anno, dati impressionanti e che ne testimoniano la forza in questa fase.
Lo scorso anno, BYD ha superato la Tesla nella vendita di auto elettriche, ed è da poco iniziata l’offensiva in Europa, con tanti nuovi modelli, soprattutto Plug-In Hybrid, che puntano a conquistare la fiducia della clientela. Si tratta di veicoli estremamente tecnologici, che mettono a disposizione tanti sistemi di assistenza alla guida, motori efficienti ed una grande sicurezza. Nelle prossime righe, andremo a scoprire uno dei segreti di questo brand, vale a dire la capacità di offrire modelli premium a prezzi molto più bassi rispetto alla concorrenza.
La BYD ha totalizzato un aumento in borsa su base annua del 29% in Borsa, con un utile netto che è salito dal 34% al 40,3%, un dato sicuramente eccezionale. Le batterie sono tra i segreti dei prezzi bassi di queste auto, così come il fatto di produrre tutti i componenti internamente. Si tratta di una vera e propria integrazione verticale, con un totale controllo diretto sulla catena di produzione.
I costi di produzione e della manodopera vengono così ridotti, mentre va sottolineato un particolare sulle batterie. Le Blade Battery e la e-Platform 3.0 sono farina del sacco della BYD, e la cosa permette di ridurre le spese. Ci sono anche delle sovvenzioni governative, come per gli altri marchi cinesi, che permettono di vendere le auto a prezzi bassi. Vedremo se tale strategia sarà sufficiente per resistere alla crisi prevista anche per i marchi cinesi, che secondo gli studi, potrebbero rimanere in 15 rispetto ai 130 attuali, a causa della guerra dei prezzi in atto e della troppa concorrenza che c’è nel paese.