Mercato auto crisi impressionante - Reportmotori.it
Il crollo del mercato dell’auto prosegue, e non c’è speranza di assistere ad una rapida ripresa. Un noto colosso ha appena deciso di tagliare di netto il proprio personale, ecco i dettagli.
Non c’è pace per il mercato dell’auto e per chi opera in questo settore, con altri tagli che sono appena stati resi noti da un gigante assoluto del mondo delle quattro ruote. Con le vendite dei costruttori in costante calo, si genera un effetto domino del tutto negativo. Le case sono chiamate a produrre meno, ed è così che procedono a licenziamenti del personale, stessa cosa che si verifica anche in chi produce componentistica, per cui c’è meno necessità di produzione.
Ebbene, il gigante tedesco Bosch ha annunciato un nuovo piano di ristrutturazione e licenziamenti, andando a tagliare pesantemente la propria forza lavoro. L’operazione non può lasciare tranquilli i lavoratori, dal momento che si punta ad un risparmio sui costi, come vedremo, pari a miliardi di euro. La crisi impazza ed i grandi gruppi devono correre ai ripari, sempre a discapito, purtroppo, del lavoro dei dipendenti.
Secondo quanto comunicato, la Bosch andrà pesantemente a ridurre il proprio personale. In base alle dichiarazioni di alcuni manager alla stampa tedesca, si vuole ottenere un risparmio sui costi pari a circa 2,5 miliardi di euro all’anno nella divisione Mobility, cifre assolutamente elevatissime. Si interverrà su vari ambiti operativi per ottenere un risparmio tanto elevato, soprattutto sul personale, con ulteriori tagli di posti di lavoro che, a parere dell’azienda, saranno del tutto inevitabili.
In base alle nuove misure, si punta ad un taglio dei costi che inizierà nel breve periodo e che si protrarrà fino al 2030. Il responsabile della divisione Mobility, Markus Heyn, ha così affermato: “L’intero settore dell’auto sta subendo una trasformazione globale. Dobbiamo continuamente occuparci di cosa possiamo fare per mantenere la nostra competitività. Sono stati fatti dei passi importanti, ma ne devono essere fatti altri. Vogliamo ridurre il divario dei costi in modo significativo nei prossimi anni, per poi colmarlo al massimo entro il 2030 in futuro“.