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Produzione spostata? Il grande marchio vuole tagliare i costi e gli operai tremano

Published by
Francesco Domenighini
Tempo di lettura: 2 minuti

La situazione nel mondo dei motori si fa sempre più complesso e ora un colosso taglia costi e operai.

Non è sicuramente un periodo semplice per le grandi aziende legate ai motori, con l’Unione Europea che deve fare mea culpa per una gestione scellerata in questi anni. Ci sono ben pochi dubbi sul fatto che la virata così netta verso l’elettrico sia stato un fiasco e ora molti ne pagano le conseguenze.

Produzione spostata? Il grande marchio vuole tagliare i costi e gli operai tremano (reportmotori.it)

Naturalmente non è l’unica motivazione, perché gli errori di alcune aziende rimangono evidenti. C’è chi infatti ha evidentemente fatto il più classico passo più lungo della gamba, con il settore delle moto che da questo punto di vista è stato uno di quelli più evidenti.

Infatti lo si vede con ciò che è successo alla KTM, con il colosso austriaco che nell’ultimo periodo era considerata come il futuro anche della MotoGP. Per fortuna è arrivata l’acquisizione da parte del Gruppo Bajaj, con il colosso indiano che però sembra avere delle idee ben precise, perché sebbene si continuerà il piano di sviluppo nel motorsport, ora è tempo di dover fare i conti con il cambio di sede della produzione.

KTM lascia l’Europa: costi troppi alti di gestione

Sembrava certo il fatto che la KTM avrebbe potuto continuare con il suo piano di produzione in Austria, ma alla fine questo non accadrà più. Lo ha confermato infatti il numero uno di Bajaj, ovvero Rajiv Bajaj, con questi che non ha dato grosse speranze per coloro che lavorano in terra austriaca.

KTM lascia l’Europa: costi troppi alti di gestione (reportmotori.it)

Secondo questi infatti si deve fare i conti per prima cosa con il discorso che non si può più parlare di una produzione manufatturiera europea, considerando come questa “sia morta”. “Per prima cosa dobbiamo restaurare il marchio, perché con il successo si tende a disperderlo entrando in troppi segmenti. La seconda cosa da fare è azzerare i costi. Per dirlo chiaramente: la manifattura europea è morta. Anche l’industria delle auto lo sa bene”.

Un’affermazione netta quella di Rajiv Bajaj, con questi che non lascia possibilità di replica. L’Europa sicuramente è colpevole di questa situazione, rimanendo a guardare mentre gli altri crescevano, quasi snobbando lo sviluppo altrui. Bajaj sottolinea come da anni Triumph abbia spostato la produzione in Thailandia e dunque si chiede perché anche KTM non possa farlo.