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La FIAT X1/9 è sempre stata particolarmente amata, ed è da molti considerata l’auto più bella mai prodotta dalla casa di Torino. Ora si comincia a sognare un suo ritorno sul mercato.
Al giorno d’oggi, la FIAT non riesce più a regalare emozioni ed innovazioni ai propri clienti, lanciando sul mercato modello tutto sommato standardizzati, in linea con quelli proposti con gli altri brand dal gruppo Stellantis. In passato, viceversa, la storia era ben diversa, come ci raccontano modelli come la splendida X1/9, una vettura di tipo targa a motore centrale, prodotta tra il 1972 ed il 1989.
Fu realizzata in un totale di 174.000 esemplari, il cui design fu curato da Marcello Gandini per Bertone, e c’è da dire che il look è davvero eccezionale anche ad un solo sguardo. Qualcuno sogna che la FIAT X1/9 possa prima o poi tornare in vita, anche se ciò sembra impossibile considerando la linea di mercato che i marchi seguono al giorno d’oggi. Andiamo a scoprire i segreti di questo capolavoro della casa di Torino rivisto con un look più attinente ai nostri giorni.
Con la tecnologia che abbiamo a disposizione al giorno d’oggi, è possibile creare dal nulla delle nuove auto al computer, oppure realizzare dei progetti moderni basati su vecchie glorie. Tommaso D’Amico, sul proprio canale YouTube, ha mostrato una nuova FIAT X1/9, che ripropone la carrozzeria Targa, ma con un tocco di modernità in più. Come spiegato dallo stesso architetto e creatore digitale, la sua versione presenta un passo più lungo, con più spazio a bordo ed un bagagliaio di dimensioni più ampie, tutto a vantaggio della praticità.
Sono previsti materiali d’avanguardia a bordo, con tecnologie dell’ultima ora, così da poter lasciare i clienti nelle mani di un comfort estremo, pur mantenendo intatto il fascino di questo gioiello. A livello motoristico, D’Amico ha immaginato per la nuova FIAT X1/9 l’impiego di un nuovo FireFly 4 cilindri 4 cilindri 1.3 turbo, con 210 cavalli di potenza massima, ovviamente a benzina e con cambio meccanico. Per dovere di cronaca, dobbiamo sottolineare che, nella realtà, un’auto del genere non verrà mai prodotta, a meno di clamorosi cambiamenti di rotta.