John Elkann cede ancora (Ansa) Reportmotori.it
Il Presidente del Gruppo Stellantis, John Elkann, ha deciso di cedere un altro pezzo storico di Fiat. Situazione sempre più grave per gli operai.
Uno dopo l’altro stanno venendo meno quei capisaldi dell’industria italiana dei motori. La nostra tradizione era tra le più invidiate del mondo e il lavoro abbondava. Oggi Stellantis, in cui confluiscono quasi tutti i brand italiani di auto, si ritrova a cedere e sperare di uscire da una crisi profondissima in cui è piombata. Il Gruppo italo-francese dovrà fare a meno anche di un impianto che ha fatto la storia.
Il colosso nato dalla fusione tra FCA e PSA ha deciso di vendere lo stabilimento di Cento (in provincia di Ferrara) della VM Motori alla Gamma Holding, azienda creata dagli investitori che controllano la Marval, azienda specializzata nella produzione di componenti. Sino a pochi anni fa le testate e i basamenti motore erano un affare nostro con ricadute nella filiera dei veicoli pesanti, come macchine agricole o per il movimento terra, veicoli commerciali e camion.
Tutto ebbe origine nel 1947, grazie a due imprenditori locali, Claudio Vancini e Ugo Martelli. Le iniziali dei loro cognomi portarono alla nascita della sigla VM. L’azienda divenne nota livello nazionale per avere creato il primo motore diesel italiano, per poi avere una risonanza a livello mondiale. Nel 1972 avvenne la fusione per incorporazione di SMT in VM, facendo nascere una nuova società, la Stabilimenti Meccanici VM S.p.A.
Nella factory di Cento lavorano 350 operai. Dal 2013 è proprietà del Gruppo FCA, oggi Stellantis, e ha prodotto negli ultimi anni soprattutto motori per il mercato americano, tra cui grandi unità diesel a 6 cilindri. Per ora non sono noti gli aspetti economici dell’operazione, ma la vendita avverrà entro la fine dell’anno, come dichiarato dal CEO di Marval, Vincenzo Nunziata. La Marval ha sede a Torino e impiega circa 800 persone in Italia, Gran Bretagna e Cina, vendendo componenti ad aziende come John Deere, Daimler Truck, Iveco, Scania, BYD e Sany.
Con la cessione dello stabilimento di Cento, il Gruppo ha ancora l’impianto di Termoli, che dal 2026 si concentrerà sulla produzione dei cambi elettrificati eDCT e sull’assemblaggio dei FireFly, e a Pratola Serra, per la creazione di propulsori diesel per i veicoli commerciali Stellantis.