Autovelox in mostra (ANSA) - Reportmotori.it
C’è una novità clamorosa che riguarda gli autovelox in Italia, con tantissimi dispositivi che potrebbero presto essere spenti del tutto. Ecco la decisione che arriva direttamente dal Governo, i dettagli.
Tra gli spauracchi più grandi degli automobilisti trovano di sicuro spazio gli autovelox, vale a dire quei dispositivi nati con lo scopo di garantire una maggiore sicurezza sulle strade, e che si sono trasformati in vere e proprie macchine da soldi per i Comuni. Spesso, gli enti locali fanno leva sul tema della sicurezza per elargire multe a raffica, posizionando questi dispositivi anche in maniera non regolare in rispetto alle norme.
Nel mese di luglio, la Lega ha presentato un emendamento al decreto infrastrutture, così da censire tutti gli autovelox in Italia. A questo punto, è arrivato un aggiornamento direttamente da parte di Matteo Salvini, vale a dire il leader del Carroccio e Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti. Andiamo a scoprire a che punto siamo su un tema sempre più delicato.
Matteo Salvini è stato chiaro sul tema: “Non è tollerabile che vengano usati i temi della sicurezza stradale e della vita degli automobilisti per fare cassa sulla pelle di chi si alza la mattina per andare a lavorare. Abbiamo chiesto di fare una mappatura che ad oggi non c’è, e non si sia quanti dispositivi elettronici di controllo della velocità ci siano, da quanto tempo siano stati installati e se sono omologati o meno“.
Salvini ha poi affermato che ci sarà tempo fino ad ottobre per inviare la mappa con tutti i dati, ed in assenza della suddetta mappa, gli autovelox saranno spenti, e non potranno più essere utilizzati per accertare le violazioni al Codice della Strada: “L’obiettivo è chiaro, vogliamo tutelare il diritto alla sicurezza, ma anche il lavoro di migliaia di italiani“.
Dunque, entro un mese e mezzo gli enti locali dovranno comunicare la posizione e le caratteristiche degli autovelox, perché, viceversa, i dispositivi saranno spenti. Una notizia che potrebbe sicuramente fare la gioia degli italiani, ma che racconta, una volta in più, l’incredibile disorganizzazione del nostro paesi e degli enti che governano.