Auto brutta situazione (ANSA) - Reportmotori.it
Il mercato dell’auto affronta un periodo molto delicato, ed anche i marchi che, sulla carta, sembrano più in forma, hanno i loro bei problemi da gestire. Gli operai iniziano gli scioperi.
A livello globale, il mercato dell’auto sta soffrendo enormemente, con le conseguenze del calo delle vendite dei marchi che vanno ovviamente ad inficiare la sicurezza economica dei lavoratori. In tal senso, in Italia abbiamo a che fare con grandi polemiche generate dal gruppo Stellantis, che ha diminuito notevolmente la produzione nel nostro paese, sino a licenziare migliaia di persone e puntare su cassa integrazione e contratti di solidarietà per tante altre.
Il mercato dell’auto non genera discussioni e malcontenti solo in Italia, ma anche in altre parti del pianeta la situazione è abbastanza tesa. Ora è la Hyundai a dover affrontare una problematica non da poco, ovvero quella degli scioperi che sono stati avviati da parte dei lavoratori. Andiamo a scoprire tutti i dettagli di ciò che sta accadendo in Corea del Sud, un paese dove proteste di questo tipo non sono poi così frequenti.
La notizia è stata ufficializzata in queste ore, e la sensazione è che le tensioni siano solo all’inizio. Infatti, il sindacato della Hyundai Motor ha annunciato scioperi parziali per tre giorni in questa settimana, negli stabilimenti di tutto il paese. L’obiettivo dei lavoratori è quello di ottenere una riduzione nell’orario di lavoro, con annesso aumento dei salari, in base a quella che è una comunicazione inviata ai membri dei sindacati. Il sindacato dell’azienda conta ben 40.000 iscritti, e darà il via agli scioperi parziali in vari impianti.
Le fabbriche più interessate saranno quelle di Ulsan, Asan e Jeonju, come si legge nell’avviso. I lavoratori resteranno lontani dalle loro postazioni per due ore nei giorni di sciopero, e per ben quattro ore nella giornata di venerdì. La maggioranza ha votato a favore dello sciopero il 25 di agosto scorso, ed il sindacato ha richiesto al management della Hyundai il pagamento di un bonus del 30% sugli utili netti dell’azienda nel 2024, anno in cui la casa asiatica ha fatto segnare dei ricavi da record negli USA.
Il sindacato vuole inoltre aumentare l’età pensionabile dai 60 ai 64 anni, oltre a passare da una settimana lavorativa di quattro giorni e mezzo, secondo quanto reso noto da un portavoce. Secondo quanto riportato dai media della Corea del Sud, non sono ancora arrivati dei commenti ufficiali da parte dell’azienda.