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Auto

Dalla Cina finalmente tutta la verità sull’auto elettrica: cosa c’è che non funziona per niente

Published by
Antonio Pinter
Tempo di lettura: 2 minuti

Un quadro allarmante, disegnato da uno degli uomini più potenti del mondo dell’automobile

La marea cinese è arrivata in Europa per cambiare le regole del gioco, puntando sull’elettrico accessibile; poi la realtà ha imposto un cambio di marcia e le Case hanno accelerato sugli ibridi, più in linea con le esigenze quotidiane e con le regole delle città europee.

Tutta la verità sull’auto elettrica (Cherycar) reportmotori.it

In questo quadro, il gruppo Chery – con Omoda, Jaecoo ed Ebro – è diventato un osservato speciale: marchi nuovi per molti, ma già con una rete in crescita e un listino che si allarga in fretta. La notizia, però, non sta solo nei numeri: è nel perché gli elettrici faticano e nell’offensiva che sembrava già vinta.

Prezzo, autonomia, infrastrutture

Secondo Zhang, che parla in particolare della situazione spagnola, l’elettrico non decolla per tre motivi semplici: il costo d’acquisto, l’ansia da autonomia e la rete di ricarica ancora insufficiente, soprattutto per l’uso fuori città e senza garage privato.

Il problema: Prezzo, autonomia, infrastrutture (Cherycar) reportmotori.it

La quota di mercato dei BEV resta intorno a una soglia bassa, mentre gli ibridi avanzano perché tolgono pensieri: si fanno rifornimento ovunque, consumano poco e hanno le etichette ambientali giuste per muoversi nei centri. In questo scenario, Chery ha scelto di spingere su una gamma ibrida ampia, con novità in arrivo che coprono più segmenti e usi, dall’urbano ai viaggi.

Chery afferma di essere cresciuta rapidamente in notorietà e vendite, con Omoda, Jaecoo ed Ebro focalizzate soprattutto sui privati e una rete che punta a toccare quota cento punti in tempi brevi. L’agenda dei lanci è fitta: arrivano tre ibridi “puri” – Jaecoo 5, Jaecoo 7 e Omoda 5 – pensati per massimizzare autonomia e rendimento, anche grazie a nuove tarature e pacchi batteria più capienti.

La strategia non dimentica i BEV: sono previste versioni elettriche di Omoda 5 e Jaecoo 5, ma con un obiettivo chiaro, evitare promesse irrealistiche finché rete e costi non saranno più favorevoli agli utenti spagnoli. Sul fronte industriale, il gruppo valuta l’assemblaggio di batterie in Zona Franca e l’avvio dell’assemblaggio locale di due modelli – Omoda 5 e Jaecoo 5 – entro l’anno, per accorciare tempi, stabilizzare i costi e dare solidità al progetto europeo.

La direzione è abbandonare i motori solo benzina e concentrarsi su soluzioni a batteria, tra ibrido e full electric, in linea con la traiettoria regolatoria e con le richieste del mercato.

Resta l’incognita dei dazi e della geopolitica, ma Zhang immagina margini di compromesso tra Cina, Stati Uniti ed Europa, con rapporti che tendono a normalizzarsi perché le filiere hanno bisogno di interdipendenza per evolvere.