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Auto

Si possono comprare auto dalla Cina? Prezzi stracciati e tecnologia super: come funziona

Published by
Antonio Pinter
Tempo di lettura: 3 minuti

Un clic e l’auto arriva in Europa, con targa e documenti. Prezzi bassissimi, omologazione inclusa: ma non tutto è così lineare.

Da qualche giorno circola una proposta che fa discutere: EV Marketplace, piattaforma globale legata all’agenzia ChinaCrunch tramite Anex Trade Limited (Hong Kong), sostiene che i privati europei possano acquistare online auto cinesi elettriche o ibride plug-in già pronte a circolare nell’Unione.

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Il messaggio è accattivante: vetture a costi molto inferiori ai listini europei, con pratiche di omologazione gestite dal portale. La promessa dell’acquisto “istantaneo” però va letta con attenzione: l’operazione prevede passaggi burocratici, spese aggiuntive e alcune criticità pratiche, soprattutto su garanzia e assistenza. Conviene capire come funziona davvero, quali sono i costi totali e quali limiti comporta la formula, prima di decidere.

Trappole e vantaggi per chi compra dalla Cina

EV Marketplace si definisce un marketplace dedicato a Bev e Phev cinesi che raggruppa oltre 70 concessionarie verificate, occupandosi dell’affidabilità del venditore, del controllo qualità, della preparazione alla consegna e dei documenti d’esportazione.

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Dice di offrire assistenza post-vendita e ricambi, con prezzi all’ingrosso e un margine ricavato tramite le tasse dedotte in export. Le vetture non sono nuove: risultano già immatricolate in Cina, a nome della concessionaria. Di fatto sono “km zero” e quindi usate dal punto di vista amministrativo.

L’export del nuovo richiede infatti un’autorizzazione del costruttore che non sempre è concessa. Tra i marchi trattati compaiono grandi gruppi cinesi e joint-venture, oltre a brand come Tesla, Nio, Xpeng, VW (con Saic e Faw), Buick, Bestune, Hongqi.

Quanto all’omologazione, la piattaforma parla di procedura individuale E8*X, eseguita in due-tre settimane, con rilascio di targhe ceche (sede europea del servizio). Sui costi: oltre al prezzo in dollari più Iva, si pagano 400 dollari (Iva esclusa) per le pratiche doganali e 2.500 dollari (Iva esclusa) per l’omologazione europea; per le Phev servono altri 400 dollari per il test CO2.

In pratica, per le Bev si sommano al prezzo con Iva circa 2.500 euro, più dazi UE e eventuali imposte locali; per le Phev la voce extra è di circa 2.845 euro, oltre a tasse aggiuntive se previste.

Il cliente riceve l’auto sdoganata, con targa ceca e omologazione, poi deve procedere alla nazionalizzazione presso un’agenzia pratiche: operazione non sempre immediata, secondo gli uffici consultati. In alternativa, è possibile il ritiro a Praga su appuntamento, con targa di esportazione, assicurazione temporanea, libretto provvisorio, certificato E8*X, fattura e bolle doganali; anche qui servirà la nazionalizzazione.

Capitolo garanzia: non è prevista. La piattaforma offre meccanici “esperti” e spedizione ricambi, con controllo qualità prima della spedizione. Sul fronte assistenza, è prudente scegliere marchi con presenza e rete ricambi in Europa, così che un riparatore indipendente possa reperire componenti ufficiali. L’unico centro di riferimento EV Marketplace si trova comunque in Repubblica Ceca. Possibile criticità: alcuni modelli nascono con presa GB/T cinese, non standard europea.