FIAT logo (ANSA) - Reportmotori.it
Oggi faremo un salto indietro nel tempo, raccontandovi la storia di una delle FIAT più belle mai prodotte dalla casa di Torino. Aveva tutto per lottare con le grandi berline tedesche.
Nella storia della FIAT c’è stato posto per auto che hanno fatto parte di diversi segmenti, soprattutto ai tempi in cui la casa di Torino era un fiore all’occhiello dell’industria automobilistica nostrana. Una delle auto più amate è stata la 130, prodotta tra il 1969 ed il 1977, con un codice interno di progetto noto come X1/3. Si trattò di una berlina che poteva avere anche declinazioni da coupé o familiare, entrata in commercio al posto della 2300. Alla fine degli anni Settanta, sarebbe stata rimpiazzata dall’Argenta.
Tuttavia, gli esemplari prodotti non furino tantissimi, visto che la diffusione della berlina fu limitata a 15.093 esemplari, e la coupé si fermò a 4.491 unità prodotte e vendute. La FIAT 130 berlina fu curata dal grande Dante Giacosa nel design, e la sua produzione si tenne a Rivalta. Lo stile fu curato da Gian Paolo Boano per il Centro Stile della casa di Torino, mentre Paolo Martin di Pininfarina fu incaricato di svolgere lo stesso compito per la variante coupé. Entrò nel segmento di mercato della BMW 2800 e della Mercedes 280 S. Misurava 4.750 mm di lunghezza, 1.805 mm di larghezza, 1.475 mm di altezza ed un passo di 2.720 mm. Il peso era di 1.550 kg.
Sul fronte motoristico, la FIAT 130 era spinta da un motore 6 cilindri a V a benzina da 140 cavalli di potenza massima, con cilindrata di 2,8 litri che poi fu portata a 3,2 litri. Il telaio, realizzato dall’ufficio tecnico diretto da Dante Giacosa, era dotato di sospensioni a 4 ruote indipendenti, mentre l’ingegnere Aurelio Lampredi, che aveva lavorato in Ferrari, si occupi del motore. Furono adottati 4 freni a disco, la trazione posteriore, un cambio automatico a 3 rapporti ed il servofreno.
Il cambio automatico appena citato era fornito come allestimento base, ma c’era anche la possibilità di optare per il cambio manuale a 5 marce, che era un optional. Sul fronte stilistico, la folla si divise, in quanto molti ne rimasero affascinati, ma altri ne restarono delusi, sin dalla sua presentazione, avvenuta nel 1969 al Salone di Ginevra. Di certo, la FIAT si aspettava un successo superiore, e le vendite non furono quelle sperate. In ogni caso, resta un modello molto affascinante e che tutti ricordano con grande affetto.