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La FIAT nata per sfidare la Mini, che non era una FIAT: l’auto italiana che tutti volevano

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Giovanni Messi
Tempo di lettura: 2 minuti

Quella di cui vi parleremo oggi fu l’auto che la FIAT pensò di utilizzare per sfidare la Mini. Pensate che non era neanche un’auto con il marchio della casa di Torino, che spettacolo.

Nel corso della propria storia, la FIAT ha prodotto dei veri e propri capolavori, vetture che sono entrate a far parte dell’immaginario collettivo. Oggi vi parleremo dell’auto che fu creata per sfidare la Mini, e che era priva del marchio della casa di Torino, ma che divenne ugualmente un’icona, ancora oggi molto apprezzata e ricercata dai collezionisti di tutto il mondo.

FIAT modello sorprendente – Reportmotori.it

Nella seconda metà degli anni Sessanta, chi c’era lo ricorderà, la FIAT dovette fronteggiare l’avanzata in Italia della britannica Mini, che riuscì ad aggirare i dazi imposti alla dogana italiana per i veicoli prodotti all’estero avviando l’assemblaggio presso gli stabilimenti della Innocenti. La Mini, all’epoca, fu un vero e proprio successo commerciale, soprattutto tra i giovani ed in particolare nel pubblico femminile. A quel tempo, la casa di Torino aveva la sola 850 in quel mercato, un modello vecchio e che non poteva più compiere con la vettura d’oltremanica.

FIAT, ecco l’Autobianchi A112 per sfidare la Mini

Per sfidare la Mini in maniera più concreta, la FIAT affidò un nuovo progetto a Dante Giocosa, che propose, tramite la controllata Autobianchi, la A112. La vettura era di dimensioni contenute, ma dotata di un design molto elegante e di trazione anteriore, per l’epoca considerata una vera e propria raffinatezza sul fronte delle tecnologie. L’obiettivo di Giocosa, come già era avvenuto per la A111, era quello di effettuare una realizzazione su larga scala delle soluzioni e delle componenti meccaniche che sarebbero poi state utilizzate anche sulla successiva 127.

Autobianchi A112 in mostra (Media Press) – Reportmotori.it

La Autobianchi A112 fu svelata in occasione del Salone di Torino del 1969, e fu subito tripudio di giudizi positivi. La piccola del gruppo FIAT ottenne un successo impressionante sul fronte delle vendite, con la produzione che, per molti anni, non riuscì a soddisfare una domanda sempre più crescente, nonostante l’ampliamento delle linee di montaggio.

Sul fronte tecnico, la Autobianchi A112 fu dotata di un motore quattro cilindri in linea da 44 cavalli di potenza massima, con albero a camme laterale e 903 cc di cilindrata. Era il motore FIAT 100 della 850 Sport, depotenziato con l’eliminazione del carburatore a doppio corpo. Il cambio manuale era a 4 marce con rapporti molto corti, e la velocità massima toccava i 144 km/h. Come già anticipato, fu un grande successo ancora oggi ricordato con affetto dagli appassionati.