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Stellantis “uccide” diesel e benzina? C’è un grosso problema da gestire

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Giovanni Messi
Tempo di lettura: 2 minuti

Il gruppo Stellantis lancia l’allarme su ciò che potrebbe avvenire in futuro, a causa di norme sempre più stringenti che arrivano dall’Unione Europea. La situazione si fa sempre più pericolosa per gli impianti di produzione.

Il primo semestre del 2025 non si è chiuso in maniera positiva per il gruppo Stellantis, con un tracollo delle vendite in Italia del 32,9% nel solo mese di giugno, per una quota di mercato diminuita così al 24,55%. Insomma, gli affari non vanno di certo a gonfie vele, ed il nuovo CEO Antonio Filosa avrà un compito molto delicato di fronte a sé. La produzione in Italia è scesa sotto al mezzo milione di unità nel 2024, e l’impressione è che l’anno attualmente in corso possa chiudersi in maniera ancor più negativa

Stellantis il CEO Antonio Filosa (ANSA) – Reportmotori.it

Il gruppo Stellantis dovrà ripensare tutte le proprie strategie per evitare una crisi ancor più profonda ed organizzare i propri piani di risalita, ma c’è una gran paura all’orizzonte. Uno dei top manager è tornato a parlare del rischio di chiusura degli impianti di produzione, invitando l’Europa a rivedere le proprie regole e le multe da miliardi di euro in caso di mancato rispetto delle emissioni. Ed i veicoli dotati di motori termici ora rischiano davvero grosso.

Stellantis, Imparato sul rischio di chiusura delle fabbriche

Jean-Philippe Imparato, responsabile della regione Europe Enlarged del gruppo Stellantis, ha parlato durante un intervento agli Stati Generali sull’energia organizzati da Forza Italia in quel di Montecitorio. A suo parere, l’Europa starebbe causando una grave crisi nel settore automotive per via di normative e multe troppo severe, che si aggiungono ad un costo dell’energia troppo elevato: “Oggi, con il 10% delle vendite nel comparto commerciale, posso coprire un terzo della quota europea prevista. Il rischio è di dover pagare 2,5 miliardi di euro in sanzioni entro due o tre anni, ed il pericolo che ciò accada è molto concreto“.

Jean-Philippe Imparato in conferenza stampa (ANSA) – Reportmotori.it

Imparato si è poi concentrato sulla questione energetica: “In Francia pago il MWh 65 euro, in Spagna 80, mentre in Italia supera i 180 euro. Perché non ci muoviamo come Unione Europea per ridurre i costi? Nel caso in cui la legislazione dovesse restare invariata, come Stellantis dovremo prendere delle decisioni difficili. O spingo tutto sull’elettrico, o sarò costretto a chiudere ai motori termici ed a chiudere le fabbriche“. Un annuncio preoccupante quello di Imparato, una richiesta di aiuto ad un’Europa che sembra fare orecchie da mercante.