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Nuova Mercedes Classe A Sedan: largo alla 3 volumi!

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Nuova Mercedes Classe A Sedan

Con la presentazione della nuova Mercedes Classe A Sedan il listino del Costruttore teutonico ha cominciato ad affollarsi di berline.

Questo non è un segreto, Mercedes produce berline da decenni a questa parte, ma in questo caso qualcosa è diverso, perché dall’esterno il rischio di confusione è alto.

Ciò che lascia perplessi e comincia a far sorgere qualche domanda è il fatto che potrebbero sovrapporsi i clienti di tre auto in particolare, nella fattispecie la Mercedes Classe C , la Mercedes CLA e l’ultima arrivata Mercedes Classe A Sedan.

Allora abbiamo tagliato la testa al toro e le abbiamo provate tutte e tre per capire, nonostante le dimensioni molto simili ma i posizionamenti di prezzo differenti, come possano ritagliarsi ognuna la propria fetta di mercato indipendente.

Mercedes Classe A Sedan
Di tutto il lotto la Mercedes Classe A è la più nuova, quella che è stata presentata praticamente nel corso dell’evento al quale abbiamo partecipato.

Con i suoi 4 metri e 55 centimetri di lunghezza vuole intercettare una clientela decisamente più giovane rispetto alle altre due e con un marcato senso di sportività.

Tendenzialmente, se ci pensate, delle tre è l’auto con il design che si distacca maggiormente da quello che abbiamo già visto finora su altre Mercedes, ovviamente con un occhio diretto al posteriore, dove la coda allungata ma tronca catalizza del tutto l’attenzione.

Noi abbiamo provato la versione 180d, con il motore 1.5 diesel da 116 cavalli e non è stata affatto una sorpresa scoprire che, nonostante la cavalleria che in valore assoluto non sia altissima, la spinta è più che sufficiente per ogni occasione.

La nuova A Sedan è la materializzazione di una buona distribuzione dei pesi e questo è ideale sul fronte della sportività.

Allo stesso tempo però abbiamo avvertito il classico comfort delle Mercedes di alta gamma, soprattutto selezionando proprio la modalità Comfort.

Dissesti stradali, cambi di asfalto e irregolarità varia sembrano non essere un problema e si guida in scioltezza, con il cambio automatico a 7 marce che decide da solo quando è il caso di innestare il rapporto successivo oppure scalare alla marcia più bassa.

Una proposta davvero interessante di Mercedes , che assieme non solo alla piattaforma MBUX ma anche a tutto l’apparato multimediale di bordo, chiama in causa l’attitudine alle nuove tecnologie che potrebbe avere un cliente tra i 30 e 40 anni, ad esempio.

Il grande cambiamento arriva con il display touchscreen – già visto ovviamente sulla Classe A hatchback – ed il touchpad piatto sul tunnel centrale, che lascia il joystick ancorato al passato e si proietta in un mondo fatto (finalmente) di tocco delle dita. In conclusione un dato importante: la nuova A Sedan guadagna il primato di auto più efficiente del lotto, con un Cx di 0.22.

Mercedes CLA Coupé
Passando alla nuova Mercedes CLA Coupé si avverte il salto in…lungo che si fa rispetto la A Sedan .

D’altronde si passa dai 4.55 metri della seconda ai 4.69 metri della prima, che non è poco.

Ma di fatto non è nemmeno abbastanza per renderle del tutto estranee.

Ciò che garantisce un’autonomia completa alla CLA è il design.

Una linea che vuole cercare di conquistare gli amanti del design, gli amanti del bello e sinuoso e con un carattere forte. Tutto sommato la nuova CLA Coupé è destinata ad un pubblico leggermente più avanti con l’età rispetto a chi preferisce (o preferirebbe) la A Sedan, ma che allo stesso tempo mantiene la voglia di distinguersi.

Ricordiamo infatti che la CLA prende le linee direttamente dalla nuova CLS, la grande Coupé di Mercedes, ed infatti delle tre è la più particolare. I fari anteriori e posteriori sono quasi identici alla coupé da quasi 5 metri CLS, poi la targa è spostata nella parte bassa del retro per offrire una linea ancora più pulita.

Sembra un po’ la naturale evoluzione della A Sedan, non in termini di linea quanto di approccio. Più matura, più decisa, ma che non nasconde eccessivamente lo status che può garantire e la sua vena sportiveggiante.

Poche auto possono essere un “bel vedere” in questo modo, pensandoci, ma subito dopo questo flash siamo saltati a bordo della versione 200 d, con il motore 2 litri diesel da 150 cavalli e con cambio automatico a 7 marce.

Vi starete chiedendo se la differenza di lunghezza rispetto la più piccola A Sedan si avverta o meno, e la risposta è no. O almeno non in modo marcato. La CLA è sicuramente un’auto più imponente su strada e maggiormente piantata al suolo, ma perde un po’ dell’agilità offerta dalla sorellina.

Poco male, perché con il motore 2 litri è davvero un piacere viaggiare su qualsiasi strada, godendosi non solo la strada stessa ma “vivendo” il viaggio non come un semplice spostamento dal punto A al punto B. Curva dopo curva si sfrutta il carico leggero del volante per farla scorrere lungo la strada quasi come una danza, senza la necessità di andare a cercare necessariamente la modalità Sport.

Se poi si vuole puntare un po’ in su l’asticella si può spostare il selettore sulla modalità più corsaiola, ma il feedback in risposta non ne giustifica quasi l’utilizzo: si spinge il motore fino a regimi più alti, aumentano anche i consumi, ma il divertimento alla guida non è molto maggiore. Meglio tornare sui propri passi e puntare a Comfort o addirittura alla modalità Eco, per ottimizzare ancora di più i già bassi consumi di questo diesel da due litri.

Mercedes Classe C
Alla fine del lotto siamo passati alla Mercedes Classe C berlina.

Ecco, questa C è solo un centimetro più lunga rispetto la CLA Coupé e tocca quindi quota 4.70 metri, ma lo stile che mette in campo la pone su un pianeta del tutto opposto.

Classe C è quella berlina Mercedes che sembra tu conosca da sempre, che offre quella garanzia come quando ritrovi un amico d’infanzia.

Si è creata uno spazio nel corso del tempo e lo continua a rispettare, fatto di clienti che sono affezionati a delle Mercedes più classiche e tradizionali. Ecco perchè la Classe C berlina, seppur rinnovandosi nei contenuti e diventando tecnologica come ormai da tradizione della Stella, si propone sicuramente ad un pubblico più maturo. Padri di famiglia con prole potrebbero optare per un’auto del genere, dato che non ci si trova a combattere contro alcune scomodità tipiche delle “auto da giovani”, una su tutte i montanti posteriori molto rastremati e quindi uno spazio dei sedili in seconda fila leggermente inferiore. Con un’auto del genere tutte le necessità di una famiglia possono essere soddisfatte, ma mantenendo allo stesso tempo eleganza e proporzioni di forme aggraziate.

L’estetica si differenzia infatti da quella sia della A Sedan che della CLA, perchè propone gruppi ottici meno appuntiti e più morbidi così come è l’unica del lotto a mantenere la mascherina anteriore che si apre verso l’alto e non verso il basso. Perde sicuramente sportività ma guadagna in eleganza, ed il Costruttore è proprio questo che vuole.

Anche per la prova di questa C ci siamo affidati ad un motore diesel da 2 litri, ma in questo caso la potenza è di 194 cavalli. Uno step di potenza giusto che può effettivamente venire incontro ad ogni esigenza di utilizzo, perchè non ha problemi su strade di montagna nel riprendere da condizioni di marcia disagiate, ma allo stesso tempo si lancia in trasferimenti autostradali senza alcun pensiero.

Nonostante il display digitale che ha preso il posto della strumentazione a lancette fisiche – a nostro parere molto bello perchè mantiene il profilo della più obsoleta dashboard analogica – l’impostazione è ancora quella classica delle Mercedes degli ultimi anni, che quindi mantiene il joystick centrale e soprattutto il display infotainment che non è ancora touchscreen.

Al solito quindi l’impostazione del navigatore non è delle più veloci se non si usano i comandi vocali, perchè a girare la rotellona per selezionare un indirizzo lettera per lettera ci vuole un po’ di tempo ed è meglio farlo ad auto ferma. Ma la percezione di qualità interna della C, la disposizione della plancia e la forma del tunnel centrale sono tutti fattori che richiamano l’eleganza tipica di chi vuole un look austero ma al passo con i tempi.

Claudio Anniciello
redazione@reportmotori.it 

Marco Lasala

Scritto da Marco Lasala

Credo di esser nato per comunicare la mia passione per i motori: i miei primi passi li ho mossi.. su di un kart!!! Mi sono laureato in Economia e Commercio (indirizzo Marketing), ma ho iniziato a fare il giornalista da quando avevo poco più di 20 anni, scrivendo per quotidiani nazionali e riviste estere. Oggi collaboro con diverse testate specializzate nell’universo automotive, provo auto e moto, descrivo le mie sensazioni di guida, cerco di emozionare i lettori. Sono un competitivo, amo salire sul gradino più alto del podio, sono convinto che il pericolo più grande sia frenare, piuttosto che affrontare una curva a gas aperto! Il mondo dei motori è in continua evoluzione, l’elettrificato macina chilometri, ma… nella mia mente la melodia di un V12 a 8.000 giri non svanirà mai!

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