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Nulla è impossibile per la nuova Suzuki Jimny

Tempo di lettura: 5 minuti

 Suzuki Jimny Arriva anche in Italia la quarta generazione della Suzuki Jimny , auto da sempre icona del mondo off-road. 

Un vero e proprio “Suzukino”, nuova Jimny riunisce passione e voglia di esplorare nuovi orizzonti.

Suzuki nel periodo Aprile 2017 – Marzo 2018, ha fatto segnare un utile operativo di 2,9 miliardi di euro, con un incremento del 40,3%, investendo nel prodotto (ricerca e sviluppo) oltre 1,2 miliardi di euro. 

Jimny è una vettura anacronistica, sicuramente qualche altro brand non avrebbe portato avanti un progetto così ambizioso e difficile, Suzuki ha riportato in auge un modello da sempre punto di riferimento nel mondo del fuoristrada.

Suzuki è il primo produttore al mondo di veicoli compatti, il marchio giapponese da anni nel proprio continente è leader nel segmento delle ibride e city car. 

Secondo una recente indagine di mercato, Suzuki è il primo marchio al mondo per profitto e per produzione di veicoli di segmento A & B. 

Ma i numeri di Suzuki non finiscono qui, perché il brand nipponico si attesta come il secondo a livello mondiale per numero di autoveicoli prodotti.

Suzuki Italia arriva da un 2017 record, con una crescita del 3,36% nei primi otto mesi del 2018, a fronte di un mercato pressoché stabile. Dal punto di vista delle quote di mercato, Suzuki è passata ad un +1,56% rispetto al precedente anno.

In un mercato molto competitivo, soprattutto come quello italiano, Suzuki ha valutato tre opportunità: il calo del Diesel, l’avvento dell’ibrido, la presenza dell’elettrico.

Suzuki sta vivendo il calo del Diesel, dove in Italia si registra un calo delle immatricolazioni delle vetture a gasolio del 3% nonostante una quota quasi del 54%, con un differente andamento, specializzandosi così nel mix delle alimentazioni, con una situazione dal punto di vista commerciale ben diversa rispetto a quello di altri marchi.

Anche su Vitara ed S-Cross , Suzuki ha vissuto una crescita in termini di alimentazioni alternative. 

Jimny : una storia di successo
Era il 1970 quando nacque la prima Suzuki LJ , da allora ne sono state vendute oltre 2,3 milioni nel mondo con ben 80.000 unità in Italia. 

In Giappone, Suzuki è leader delle Key car!!!

Il concetto che sta dietro a Jimny è quello di un’auto dura, vera, un autentico fuoristrada compatto. 

Nel 1970 la LJ , nel 1981 la SJ , nel 1998 la Jimny ed oggi la nuova generazione del “Suzukino”.

Jimny negli anni è diventato una icona, una evoluzione della specie, così come è accaduto per altri marchi, anche in Suzuki non è stato rifatto nulla, ma il progetto iniziale si è evoluto nel tempo, per creare il migliore fuoristrada compatto sotto i 4 metri. 

Jimny si colloca in uno spazio dove solo Suzuki è presente. 

Il motore, totalmente nuovo, è un millecinque benzina da 102 cavalli e 130 Nm a 4.000 giri. L’unità è montata in posizione longitudinale, la coppia è aumentata ai bassi regimi. Novità dal punto di vista tecnico è la presenza dell’ammortizzatore di sterzo.

Le dimensioni non cambiano molto, il nuovo Jimny è 5 centimetri più corto rispetto al passato, sfiorando quota 3,64 metri, con un passo invariato (2,25) ed una maggiore altezza da terra e larghezza (+45 millimetri). 

Aumenta anche la capacità del bagagliaio, raggiungendo quota 377 litri (con sedili posteriori abbattuti) con un +53 litri rispetto al passato. 

Cambia anche l’apertura del portabagagli, grazie ad un riposizionamento dei fari posteriori. 

Design
Semplice nel suo design ma ricercato, una chiara demarcazione dello stile con linee rette, dove la classica mascherina a 5 ferritoie è ripresa dalle precedenti generazioni, con le frecce tonde che richiamano quella della LJ , mentre dall’ultima Jimny riprende la mascherina. 

Il parabrezza presentata maggiore inclinazione a tutto vantaggio della visibilità: i fari anteriori sono full led con presenza dei lavafari ad alta pressione. Rinnovati anche gli interni, neri, con grafica rivista per la classica strumentazione posta davanti al guidatore, con i pulsanti per azionare i vari comandi di maggiori dimensioni. Nuovo è il sistema di infotainment con schermo touch screen da 7 pollici e supporto apple CarPlay ed android auto. Anche il climatizzatore diventa automatico e di serie.

Per quanto riguarda la sicurezza attiva, i sistemi ADAS sono di serie con un radar anteriore che supporta cinque funzioni: attento frena, guida diritto e resta sveglio, non ti avvablii, occhio al limite. Novità anche per la presenza dell’ HDC con due differenti velocità. 

Capacità off-road
Quatro i punti essenziali del nuovo Suzuki Jimny nell’offoroad. 

Gli angoli caratteristici aumentano: 37 gradi per l’anteriore, 28 gradi nel laterale e ben 49 gradi per quello posteriore, valori che rispetto al modello precedente portano ad un nuovo riferimento per la categoria.

Il nuovo telaio a traliccio con nuovi elementi trasversali presenta maggiori rinforzi ai fini della migliore rigidità torsionale. Migliorata anche la rumorosità interna. 

Non cambia il sistema sospensioni, sempre ad assale rigido, la barra stabilizzatrice è aumentata nelle dimensioni. La presenza dell’ AllGrip Pro , con motore anteriore e trazione posteriore, grazie al riduttore centrale è possibile inviare coppia all’anteriore, così come inserire le ridotte. Presente anche il sistema LSD con doppio differenziale, anteriore e posteriore, con assenza del differenziale centrale. 

Due soli optional…
Un unico allestimento con tutto di serie, una dotazione massima, senza alcuna sorpresa per il guidatore. Presenti unicamente due optional, il cambio automatico quattro marce con convertitore di coppia (arriverà a Gennaio 2019) e la vernice bicolore ( 3 differenti abbinamenti ).

Jimny è stata progettata per coloro che utilizzano la vettura per lavoro e per il tempo libero.

Prezzi a partire dai 22.500€ (vernice bicolore +400€ – Cambio automatico +1.500€).
Non è previsto un prezzo lancio.
Porte aperte 29/30 Settembre, previste 5.000 unità l’anno. 

Prova su strada
Percorreremo circa 90 chilometri di puro fuoristrada, alternando tratti hard a sterrati, guadi e twist, in queste condizioni, dove tante vetture 4×4 avrebbero gettato la spugna, la nuova Suzuki Jimny ha dimostrato di non conoscere limiti. E’ praticamente inarrestabile, grazie all’inserimento della trazione integrale anche in movimento e delle ridotte (comando finalmente a leva), nuova Jimny ha grinta da vendere, con un telaio sempre pronto a supportare il guidatore ed un’elettronica che rappresenta un vero e proprio angelo custode. Nelle discese più impervie, l’ Hill Descent Control permette di non toccare i freni, moderando la velocità e lasciando al guidatore il solo onere di… metter le ruote nel punto giusto!!!

Pratica, agile, scattante, il nuovo motore millecinque è perfetto per qualsiasi utilizzo, con uno sterzo diretto e sospensioni morbide e confortevoli anche nell’off-road più estremo. 

Abbiamo raggiunto il punto più alto del Monte Pino, a circa 700 metri, con passaggi realmente ostili, Jimny non ha mai mollato la presa, anzi, la sua bellezza è il poter fare con estrema facilità cose che altre 4×4 non riuscirebbero a fare. 

Alta, con angoli d’attacco interessanti, con una praticità di guida sconcertante, le linee squadrate aiutano il guidatore a capire dove posizionare le ruote nei percorsi avventurosi dove la precisione millimetrica dell’avantreno fa la vera differenza.

Bella, divertente ed alla portata di tutti, ancora una volta Suzuki Jimny si conferma come la regine delle piccole off-road.

a cura di Marco Lasala
marco.lasala@reportmotori.it

Marco Lasala

Scritto da Marco Lasala

Credo di esser nato per comunicare la mia passione per i motori: i miei primi passi li ho mossi.. su di un kart!!! Mi sono laureato in Economia e Commercio (indirizzo Marketing), ma ho iniziato a fare il giornalista da quando avevo poco più di 20 anni, scrivendo per quotidiani nazionali e riviste estere. Oggi collaboro con diverse testate specializzate nell’universo automotive, provo auto e moto, descrivo le mie sensazioni di guida, cerco di emozionare i lettori. Sono un competitivo, amo salire sul gradino più alto del podio, sono convinto che il pericolo più grande sia frenare, piuttosto che affrontare una curva a gas aperto! Il mondo dei motori è in continua evoluzione, l’elettrificato macina chilometri, ma… nella mia mente la melodia di un V12 a 8.000 giri non svanirà mai!

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