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Aprilia SXV: un supermotard da riferimento!

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Nata dal progetto rivoluzionario di Aprilia nel settore dell’off road,SXV si conferma il punto di riferimento nel settore del Supermotard. Aprilia ha tenuto fede alla propria filosofia: trasferire l’esperienza maturata nelle competizioni nella produzione di serie. SXV m.y. 2009 – prima bicilindrica supermotard al mondo – conferma la tradizione APRILIA di sviluppare e perfezionare le proprie moto sfruttando il know how tecnico del reparto corse.

IL DESIGN
SXV beneficia della proverbiale cura maniacale di APRILIA per il design. Forme uniche che la rendono oggetto inconfondibile e, nel contempo, fortemente funzionale alle massime prestazioni. Perché prima di tutto APRILIA SXV di serie è una vera moto da competizione.
Distintiva e immediata, la forte presenza “tecnica” catalizza lo sguardo: il motore V2, il telaio misto a traliccio e alluminio, lo scultoreo forcellone, il posizionamento centrale dell’impianto di scarico – con uscite sdoppiate sotto il parafango posteriore – sono solo alcuni dei particolari che incantano.
Ogni lato è un susseguirsi di dettagli attraenti, enfatizzati dalle inedite colorazioni racing, espressione della naturale aggressività di una moto nata per correre.
Un design che porta in dote soluzioni geniali. I convogliatori fissi, ad esempio, permettono di rendere basculante il serbatoio benzina a vantaggio della facilità di accesso all’airbox.
Il desiderio di ottenere la perfezione assoluta ha ispirato i progettisti a curare i minimi dettagli, su indicazione dei pluri titolati piloti del mondiale.

IL MOTORE: EVOLUZIONE CONTINUA
Lo straordinario motore 45.2 è il fiore all’occhiello delle SXV. Prima casa al mondo, APRILIA ha creduto nell’architettura V2 in un segmento dove nessuno aveva ancora osato. Un prodotto di alto livello che ha dimostrato sui campi di gara un’affidabilità assoluta.
L’omologazione non ha intaccato tecnologia e performance di questo motore, interamente prodotto in APRILIA. Fin dall’inizio della progettazione la sua evoluzione è progredita con lo sviluppo della ciclistica per ottenere un insieme dalle prestazioni insuperabili.

L’angolo compreso tra i cilindri di 77° è il risultato di sperimentazioni il cui ultimo obiettivo – massime prestazioni ed una dinamica delle vibrazioni particolarmente favorevole – ha consentito ai tecnici di rinunciare al contralbero di bilanciamento ottenendo un tasso di vibrazioni nettamente inferiore a qualsiasi motore monocilindrico.
I cilindri sono integrati nel carter con canne umide sostituibili. La particolare architettura del 45.2 ha permesso una disposizione estremamente razionale degli organi ausiliari e la conseguente compattazione del motore.
I risultati sono sorprendenti: il V2 APRILIA si pone come uno dei bicilindrici a V più contenuti del mondo, più compatto di molti monocilindrici di analoga cilindrata. Tutte le scelte dei progettisti sono state dettate dalla necessità di ottenere il massimo livello di potenza, aumentando allo stesso tempo il range di utilizzo.

La sofisticata gestione elettronica del motore, sviluppata internamente dal Reparto Corse APRILIA, introduce numerose novità nel settore.
L’iniezione con corpi farfallati da 38 mm (40 mm per la 550) è gestita da una centralina programmabile che beneficia della possibilità di gestire due differenti mappature attraverso un tasto posto sul manubrio: una mappa “full power” da usarsi in condizioni di ottima aderenza ed un’altra “soft” per avere un’erogazione più dolce nelle condizioni difficili. Un validissimo aiuto nella guida i cui benefici sono stati apprezzati sia dai piloti più esperti (il sistema è stato sperimentato nella parte finale del Mondiale), che dagli appassionati in genere. Basta un click per avere la potenza giusta nel momento giusto.

La cilindrata unitaria contenuta ha reso possibile la realizzazione di un albero motore monolitico estremamente compatto e leggero, che permette di avere un propulsore reattivo ai comandi del gas, ma anche una moto rapida e maneggevole grazie allo scarso effetto giroscopico dell’albero motore stesso.

La distribuzione monoalbero in testa con quattro valvole in titanio per ogni cilindro ha consentito di ottenere il miglior compromesso tra compattezza, leggerezza e performance.
Grazie alla sua avanzatissima tecnologia il 45.2 è anche un motore estremamente civile e silenzioso. Tecnologia che significa prestazioni ma anche affidabilità e durata nel tempo. Il motore 45.2 tocca nuovi picchi anche in questo senso assicurando una accessibilità meccanica esemplare agli elementi di prima necessità (candele, filtri olio, filtro aria).

Ambizioso l’obiettivo di ridurre il peso: APRILIA ha stabilito un vero record per un propulsore con questa architettura e dotato di avviamento elettrico. Obbligatorio l’utilizzo di materiali nobili e ultraleggeri: i carter centrali sono realizzati in lega Alluminio Silicio, tutti i coperchi sono in magnesio, le valvole in titanio, e tutta l’ingranaggeria è profondamente alleggerita.

In dettaglio le caratteristiche peculiari del motore 45.2
• alimentazione ad iniezione elettronica con corpi farfallati da 38 mm (40 per il motore 550);
• lubrificazione a carter secco con serbatoio esterno, separata per cambio e motore (consente di non sporcare l’olio motore con i residui dell’usura della frizione mantenendo nel tempo l’efficacia del lubrificante);
• distribuzione monoalbero in testa con valvole in titanio;
• albero motore monolitico;
• cilindri integrati nel carter motore con canna umida;
• regime massimo di rotazione 12.500 giri (450 motard);

Marco Lasala

Scritto da Marco Lasala

Credo di esser nato per comunicare la mia passione per i motori: i miei primi passi li ho mossi.. su di un kart!!! Mi sono laureato in Economia e Commercio (indirizzo Marketing), ma ho iniziato a fare il giornalista da quando avevo poco più di 20 anni, scrivendo per quotidiani nazionali e riviste estere. Oggi collaboro con diverse testate specializzate nell’universo automotive, provo auto e moto, descrivo le mie sensazioni di guida, cerco di emozionare i lettori. Sono un competitivo, amo salire sul gradino più alto del podio, sono convinto che il pericolo più grande sia frenare, piuttosto che affrontare una curva a gas aperto! Il mondo dei motori è in continua evoluzione, l’elettrificato macina chilometri, ma… nella mia mente la melodia di un V12 a 8.000 giri non svanirà mai!

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